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Guida agli interventi di recupero dell’edilizia diffusa nel Parco Nazionale delle Cinque Terre

Di Stefano F. Musso, Giovanna Franco

Nell’ambito della programmazione finanziaria 2001-2003 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) si è impegnato a finanziare, tramite fondi provenienti dal Gioco del Lotto, progetti di recupero ambientale. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria (SBAPL) ha proposto due interventi in provincia di La Spezia, uno riguardante l’Isola Palmaria, di fronte a Portovenere, e l’altro riguardante il territorio del Parco delle Cinque Terre, entrambi accolti.

L’occasione riveste particolare importanza, a livello nazionale, in quanto è la prima volta che il Ministero finanzia con fondi propri la progettazione di interventi di riqualificazione ambientale e di “restauro” del paesaggio. Il MiBAC, infatti, accogliendo le riflessioni maturate anche a livello europeo nell’ambito della tutela del paesaggio e le istanze circa la necessità di una protezione del paesaggio basata su azioni di governo e di sviluppo del territorio, ha superato l’approccio esclusivamente vincolistico alla tutela paesistica e ha avviato una politica propositiva di salvaguardia e di “tutela attiva” del territorio.

Obiettivo del progetto riguardante le Cinque Terre è stata la redazione di una guida per il recupero e l’adeguamento dell’edilizia rurale del parco, che proponga soluzioni tecniche appropriate per ovviare ai problemi di degrado e di inadeguatezza tecnologica e funzionale di edifici sorti con funzioni e per far fronte ad esigenze assai diversi dagli attuali.

Il lavoro, coordinato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria (DR), è stato avviato dalla SBAPL negli ultimi mesi del 2001, stipulando un contratto di ricerca con il Dipartimento di Scienze per l’Architettura (DSA) dell’Università degli Studi di Genova - Facoltà di Architettura.

Le finalità del lavoro sono state perseguite anche attraverso l’elaborazione di un progetto pilota che ha costituito un primo caso concreto di attuazione degli indirizzi contenuti nella guida e che è stato oggetto di un Accordo sottoscritto il 25 giugno 2003 dalle Soprintendenza Regionale (ora Direzione Regionale), dalla SBAPL, dalla SBAL, dalla Regione e dall’Ente Parco: Accordo per la redazione di un progetto pilota di recupero ambientale delle località Lemmen e Caginagora site nel comune di Riomaggiore (SP), Parco Nazionale delle Cinque Terre. Nell’accordo il Parco si è impegnato a recepire negli strumenti normativi che governeranno le trasformazioni edilizie all’interno del territorio le linee guida e ad attivare opportuni meccanismi di incentivazione per favorirne l’applicazione.

Il progetto definitivo è stato trasmesso al Parco, per essere approvato dal Consiglio con specifica delibera e inserito tra i progetti previsti dall’art. 7 del Piano del Parco (Progetti di riqualificazione paesistico- ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio).

 

Guida alla Manutenzione e al Recupero dell'edilizia e dei Manufatti Rurali

Responsabili scientifici per il DSA: prof. arch. Stefano F. Musso e prof. arch. Giovanna Franco;

Responsabili scientifici per il Ministero: arch. Manuela Salvitti (coordinatore), arch. Luisa De Marco (DR) e arch. Roberto Leone (SBAPL);

Gruppo di lavoro: arch. Manuela Salvitti (DR), arch R. Leone (SBAPL), ing. Rita Pizzone (SBAPL), arch. Luisa De Marco (DR), geom. Gianni Gianardi (SBAPL), prof. arch. Stefano F. Musso (DSA), prof. arch. Giovanna Franco (DIPARC), arch. Massimo Pietrasanta (Regione Liguria), dott. Stelio Cioli (Regione Liguria).

 

Progetto pilota di recupero ambientale delle località Lemmen e Caginagora site nel comune di Riomaggiore (SP), Parco Nazionale delle Cinque Terre

Coordinatore: arch. Manuela Salvitti;

Responsabile Unico del Procedimento: arch. Roberto Leone;

Gruppo di lavoro: arch. Manuela Salvitti (DR), arch. Roberto Leone (SBAPL), arch. Luisa De Marco (DR), geom. Gianni Gianardi (SBAPL);

Consulenti esterni: gruppo ARS (arch. Carla Arcolao, arch. Marta Gnone, arch. Debora Pizzorno).