Tipologie di marmi policromi utilizzati in Liguria fra XVI e XVIII secolo
Roberto Santamaria
La necessità di impiegare in abbondanza i marmi colorati nell'edilizia pubblica, religiosa e civile, di Genova, promuove l'individuazione di cave nel territorio circostante, nelle zone di Portovenere, di Levanto, della Val Polcevera, di Pegli e di Sestri Ponente. A Genova peraltro continuano ad arrivare i marmi "stranieri", su cui i genovesi detengono una sorta di monopolio commerciale: i bianchi, i grigi e la breccia violacea di Seravezza (comprensorio apuano), il broccatello di Spagna (da Tortosa), il diaspro rosso di Sicilia, la breccia d'Arzo (dalla zona di Lugano), il rosso di Caunes (sud della Francia).
The need to employ plenty of colored marbles in the public, religious and civil buildings of Genoa, encourages the identification of quarries in the surrounding areas of Portovenere, Levanto, Val Polcevera, Pegli and Sestri Ponente. In Genoa, however, "foreign" marbles continue to arrive, on which the Genoese have a sort of trade monopoly: the white and the grey marbles and the purple "breccia"of Seravezza (Apuan area), the broccatello of Spain (from Tortosa), the jasper red of Sicily, the "breccia" of Arzo (from the area of Lugano), the red of Caunes (southern France).